Lungo Corso di Porta Ticinese a Milano:
curiosità e storie

Sei appassionato di curiosità legate alla Milano Medievale o comunque alla Milano dei secoli passati? Stai pensando di fare una passeggiata urbana alla scoperta di antiche storie?

Noi ti suggeriamo di camminare lungo Corso di Porta Ticinese a Milano, in un quartiere oggi famoso per i negozi e i locali, ma anche ricchissimo di storia.

Porta Ticinese e le porte di Milano Medievale

Oggi sono in pochi a sapere che la Milano Medievale era suddivisa in sei quartieri, detti per l'appunto sestieri, racchiusi all'interno delle antiche mura e della cerchia dei Navigli.

Ciascun sestiere era dotato di una porta di accesso alla città (o di uscita), da cui prendeva il nome. Le porte, a loro volta, si identificavano in base al luogo verso cui erano rivolte. E' per questo che a Milano troviamo ancora luoghi chiamati Porta Romana (costruita sull'asse verso Roma), Porta Vercellina (verso Vercelli) o Porta Comasina (verso Como).

Anche il sestiere di Porta Ticinese prendeva il nome dalla propria porta, rivolta verso l'antica Ticinium, che non è altro che l'attuale Pavia!

Ecco perchè le porte di Milano sono importanti ancora oggi per orientarsi in città.

Corso di Porta Ticinese Milano Piazza 24 Maggio

Porta Cicca o Porta Ticinese?

Oggi a Milano ci sono ben due Porte Ticinesi.

La prima Porta Ticinese venne costruita nel Medioevo, lungo il tracciato delle mura cittadine, affacciata sulla cerchia interna del Naviglio. Oggi la puoi trovare all'incrocio tra via Molino delle Armi e Corso di Porta Ticinese. Non puoi sbagliarti, li suo aspetto caratteristico in cotto lombardo ti farà capire di essere nel posto giusto.

Questa porta della Milano Medievale aveva un soprannome bizzarro. Veniva infatti chiamata Porta Cicca, cioè piccola, perchè quando fu costruita era dotata di una sola apertura, quella che ancora puoi vedere al centro della porta. Fu solamente nel 1861 che la porta venne rimaneggiata, andando ad aggiungere i due fornici laterali che puoi vedere anche oggi.

Se ti incammini lungo Corso di Porta Ticinese, dando le spalle alla Porta Ticinese Medievale, davanti a te, in fondo in fondo, potrai scorgere l'altra Porta Ticinese.

La cosa non deve stupire: la città di Milano crebbe nel tempo e nel Cinquecento gli Spagnoli fecero costruire una nuova cinta muraria, più ampia, chiamata Bastioni Spagnoli. Le porte di accesso alla città vennero dunque spostate, pur rimanendo sui loro assi viari originali.

La porta che oggi puoi trovare in Piazza 24 Maggio a Milano, però, non è quella edificata nel Cinquecento!

Fra il 1802 e il 1814, infatti, in piena epoca napoleonica, Luigi Cagnola edificò un'ulteriore porta in questo luogo, chiamata Porta Marengo, per celebrare la battaglia di Marengo, vinta da Napoleone, nel 1800. Una volta caduto Napoleone, la città di Milano decise di tornare all'antica denominazione, e la porta neoclassica venne rinominata, una volta per tutte, "Porta Ticinese".

Sant'Eustorgio a Milano:
San Pietro Martire, il santo contro il mal di testa

Camminare lungo Corso di Porta Ticinese significa fare un viaggio nella storia e nella Milano medievale.

Verso la fine di Corso di Porta Ticinese, vicino a Piazza 24 Maggio, sorge infatti un importante centro religioso, ovvero la Basilica di Sant'Eustorgio.

In epoca romana prima, e medievale poi, questo lembo di terra si trovava fuori dalle mura cittadine. Per questa ragione venne qui realizzata una necropoli paleocristiana e, nel XIII secolo, una fondazione monastica domenicana.

Durante il Medioevo, questo luogo divenne presto un vibrante centro spirituale per la città di Milano, e per tutto il Nord Italia.

Negli anni '30 del Duecento fece il suo arrivo un frate domenicano chiamato Pietro da Verona, famoso per la sua predicazione contro i Catari. Nel 1251 Pietro da Verona venne nominato inquisitore per le città di Milano e Como, e nel 1252 venne assassinato con un falcastro nella foresta di Seveso.

Nel XIV secolo l'arcivescovo di Milano, Giovanni Visconti, fece realizzare una sofisticata arca per conservare il corpo del frate domenicano, proclamato santo. Prima di farlo, tuttavia, fece separare la testa del santo dal corpo, in modo da conservarla come reliquia personale.

Secondo la tradizione, l'arcivescovo iniziò a soffrire di tremendi mal di testa che terminarono solamente quando decise di collocare la testa recisa insieme al corpo all'interno dell'Arca nella chiesa di Sant'Eustorgio.

Ancora oggi, il 26 aprile di ogni anno, festa di San Pietro Martire, è possibile scorgere fedeli che appoggiano il capo all'Arca di San Pietro per chiedere protezione e aiuto contro il mal di testa!

La Darsena a Porta Ticinese: il porto di Milano

Lo sapevi che Milano aveva un porto fluviale?

Milano non sorge sulle sponde di un fiume, ma nel tempo i Milanesi si dotarono di un ingegnoso sistema di canali artificiali, noti come Navigli.

La necessità nacque quando nel 1386 si decise la costruzione di una nuova, monumentale cattedrale, oggi nota come Duomo di Milano. L'allora duca volle che il Duomo fosse decorato con un prezioso rivestimento di marmo, estratto dalle Cave di Candoglia, in Val d'Ossola. L'operazione non era semplice.

Come fare a trasportare i pesanti blocchi di marmo dalla Val d'Ossola fino in centro a Milano? Fu così che venne realizzato un canale artificiale che collegasse il Lago Maggiore e il Ticino al Naviglio Grande di Milano e infine all'antico fossato che circondava le mura medievali di Milano.

Il punto preposto per lo scarico dei blocchi di marmo venne individuato lungo l'attuale Corso di Porta Ticinese, all'altezza della Basilica di Sant'Eustorgio. Venne così realizzato un bacino artificiale, chiamato Laghetto di Sant'Eustorgio. Da qui le imbarcazioni destinate al Duomo superavano una chiusa - la Chiusa di Varenna, oggi ancora visibile - ed entravano nella cerchia interna dei Navigli per giungere fino al cantiere della cattedrale.

Col tempo, il Laghetto di Sant'Eustorgio subì modifche e nel 1603 venne realizzato un bacino artificiale più ampio, a pochi passi dall'antico laghetto. Questo prese il nome di Darsena, uno snodo idrico di grande importanza, oltre che un porto commerciale di primissimo rilievo. E' difficile crederlo, ma all'inizio del XX secolo, la Darsena di Milano era il terzo porto italiano per merci transitate.

Oggi è possibile vedere quello che resta dell'antica Darsena, i cui traffici diminuirono sensibilmente in seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Venerdì 30 marzo 1979 alle ore 14 entrò in Darsena l'ultimo barcone, decretando la fine di uno snodo commerciale secolare.