Agenda 2030 e turismo responsabile
Oggi - per fortuna - si parla sempre più spesso di turismo responsabile.
Ma cosa si intende davvero per turismo responsabile? E cosa c'entra con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite?
In questo articlo proviamo a fare un pò di chiarezza!
Che cos'è l'Agenda 2030
L’Agenda 2030 è un programma d'azione firmato nel 2015 da 193 governi dei paesi membri dell’ONU. In esso, sono definiti 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, tra cui anche il turismo responsabile.
Alcuni obiettivi sono rivolti a un impegno individuale, con l’intento di ridurre la povertà, le disuguaglianze e permettere a tutti l’accesso alle risorse fondamentali per una vita sana e dignitosa (obiettivo n. 1, 2, 3, 4, 5, 8 e 10).
Altri obiettivi riguardano invece il pianeta nel suo complesso come la lotta al cambiamento climatico, acqua e energia pulita, salvaguardia della vita sulla terra e negli oceani (obiettivo n. 6, 7, 11, 13, 14 e 15).
Perchè si chiama Agenda 2030
I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile - articolati in 169 target e stabiliti dalle Nazioni Unite sono da raggiungere entro il 2030.
Che ruolo ha il turismo responsabile nell'agenda 2030
Il turismo responsabile nasce come risposta agli effetti negativi generati dal turismo di massa che nel secolo scorso ha iniziato a creare forti disparità di reddito, sfruttamento delle risorse disponibili, oltre alla produzione di rifiuti con conseguente difficoltà di gestione in paesi non sviluppati in cui mancano impianti di smaltimento adeguati, fino all’impatto ambientale del numero sempre più crescente di vettori aerei.
Le prime critiche sono iniziate negli anni ’80 per sfociare nel 1992 nella stesura dell’Agenda 21 durante il Vertice della Terra di Rio de Janeiro.
Dieci anni dopo la Dichiarazione di Cape Town, che ha preceduto il Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, richiamerà “authorities, tourism businesses, tourists and local communities to take responsibility for achieving sustainable tourism, and to create better places for people to live in and for people to visit”.
La responsabilità è quindi condivisa tra autorità, operatori turistici, turisti e comunità locali nello sviluppare un turismo sostenibile e creare destinazioni che siano luoghi migliori per le persone dove vivere e per i viaggiatori da visitare, garantendo benefici economici per le comunità locali e l’accesso alle risorse, valorizzando la cultura, le tradizioni e i paesaggi locali.
L’obiettivo 8 dell’Agenda 2030 “Lavoro dignitoso e crescita economica” riprende queste linee guida e fa esplicito riferimento al “concepire e implementare entro il 2030 politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”.
Come hanno reagito i governi? Quali politiche hanno adottato?
Ad oggi pochi Paesi hanno mostrato realmente una sensibilità verso questi temi. Qualche destinazione ha introdotto l’accesso limitato ad alcuni attrattori, come per esempio il popolarissimo Machu Picchu, dove il governo peruviano ha iniziato nel 2016 una politica di limitazione degli accessi giornalieri per preservare le rovina Inca più apprezzate del Sud America (il limite giornaliero è di circa 4400 biglietti per un totale di 1.5 milioni di visitatori l’anno!).
Nel nostro Paese sarà invece Venezia ad avviare una sperimentazione dal luglio di quest’anno che prevede la prenotazione per accedere alla città tramite il rilascio di un QR code (ad eccezione dei residenti e ospiti in strutture ricettive). In questo caso non è stato fissato un limite numerico di accessi ma l’intenzione è di agire sui prezzi, aumentando quelli per gli escursionisti giornalieri disincentivando così la gita giornaliera.
La strada è ancora lunga. Lo stop imposto dalla pandemia ha sicuramente giovato in questo senso, concedendo un attimo di respiro a quelle destinazioni che più soffrivano dell’impatto del turismo.
Durante questi due anni l’attenzione verso il tema della sostenibilità ha registrato un aumento apprezzabile, tuttavia il desiderio verso il viaggio non si è attenuato.
Possiamo solo augurarci che d’ora in avanti sia più consapevole e rispettoso.
Le nostre proposte di turismo responsabile
Crediamo fortemente nei valori promossi dal turismo responsabile, per questo la nostra agenzia è socia di AITR, l’Associazione Italiana di Turismo Responsabile, impegnandosi a portare i nostri viaggiatori alla scoperta non solo delle bellezze culturali e naturali del nostro Paese e del mondo, ma anche di questi principi.
Numerosi sono i programmi per viaggi di istruzione che abbiamo dedicato proprio agli obiettivi dell’Agenda 2030, oltre alle proposte per gruppi in cui promuoviamo la scoperta di destinazioni fuori dai circuiti di massa, dove l’incontro con le persone del luogo, la sostenibilità, la valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti tipici, rappresentano il cuore del viaggio.
Scopri le nostre proposte di esperienze di turismo responsabile giornaliere in programma per quest’estate:
- Torino Contemporanea: tra street art e sostenibilità (18 giugno 2022), dove il focus saranno i murales del progetto TOward2030, promosso dalla città di Torino e Lavazza Group per raccontare gli obiettivi dell’Agenda 2030 attraverso la street art, oltre alla visita del GreenPea, il primo green retail park al mondo.
- Pontremoli: un viaggio nella storia tra arte, archeologia e sapori (9 luglio 2022) dedicato alla scoperta di questa gemma poco conosciuta nel nord della Toscana, ripercorrendo la sua ricca storia dal Neolitico, attraverso il Medioevo fino al Barocco, tra unicità archeologiche come le statue stele ed eccellenze gastronomiche, come la tradizionale cottura nei testi tipica della Lunigiana.
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