Capitali della Cultura 2025:
Agrigento, Chemnitz, Nova Gorica-Gorizia
Tradizione vuole che ogni anno vengano selezionate delle città, sia italiane che europee, per essere nominate Capitali della Cultura.
In Italia, il progetto della nasce nel 2014 su iniziativa dell'allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Da allora, le Capitali Italiane della Cultura selezionate dal Ministero della Cultura sono state: Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo-Brescia (2023), Pesaro (2024).
In Europa, invece, il progetto nasce molti anni prima, ovvero nel 1985. Fu l'allora Ministra della Cultura del governo greco, Melina Merkouri, a proporre l'iniziativa. La prima Città Europea della Cultura fu infatti proprio Atene, nel 1985, a cui ne seguirono molte altre. Dal 2000 in poi, ogni anno due città europee vengono proclamate Capitali Europee della Cultura.
Sei curioso di sapere quali saranno le Capitali della Cultura nel 2025, sia in Italia che in Europa ? Continua a leggere questo articolo per scoprire di più!
Capitale Italiana della Cultura 2025
La Capitale Italiana della Cultura 2025 sarà AGRIGENTO.
Affacciata sul Mar Mediterraneo e situata lungo la costa sud-occidentale della Sicilia, Agrigento è senza dubbio una delle città più belle d'Italia.
La sua storia è antichissima, essendo stata fondata nel 581 a.C. da coloni greci provenienti da Rodi e Creta. Il nome che diedero alla città fu Ἀκράγας (Akragas), dall’omonimo fiume che bagnava quelle terre.
La città magno-greca visse un'epoca di grande splendore, prima di essere conquistata da Cartagine e in seguito dai Romani, che le diedero il nome di Agrigentum. L'affascinante stratificazione storica proseguì con il dominio degli Arabi prima, e dei Normanni poi. Furono proprio quest'ultimi a denominare la città Girgenti, un appellativo rimasto ufficialmente in uso fino al 1927.
Il progetto presentato da Agrigento si concentra sui 4 elementi di Empedocle, ovvero Acqua, Terra, Aria, Fuoco, come metafora per splorare le sinergie, gli incontri e anche gli scontri tra gli uomini.
Capitale Europea della Cultura 2025
La Capitale Europea della Cultura 2025 sarà CHEMNITZ.
Situata nella parte meridionale della Sassonia, Chemnitz è una città di grande fascino antico e contemporaneo. Città Libera Imperiale fino al XIV secolo, e questo importante centro commerciale, Chemnitz divenne un centro industriale di enorme importanza dalla fine del XVIII secolo in poi, quando prese avvio la Rivoluzione Industriale in Sassonia.
Anche per questa ragione, Chemnitz venne nominata la "Manchester della Sassonia", tanto che tra il XIX e il XX secolo la città divenne la più ricca di tutta la Germania. La sua identità industriale la rese un bersaglio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che infatti distrussero le infrastrutture cittadine così come il centro storico, in seguito ricostruito con un aspetto differente.
Le sfide storiche non finirono qui, perchè Chemnitz entrò a far parte della Germania dell'Est, venendo ufficialmente denominata Karl-Marx-Stadt dal 1952. Il governo della DDR volle farne una città simbolo del socialismo, prima di essere nuovamente riprogettata in seguito alla Caduta del Muro di Berlino nel 1989.
Oggi è proprio la complessità storico-politica di Chemnitz, così come i suoi progetti di ricostruzione e riqualificazione urbana, a renderla una città imperdibile per comprendere le sfide del presente.
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Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera 2025
Il 2025 prevede un'altra meravigliosa iniziativa culturale, ovvero la Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera.
E quale scelta migliore di eleggere non una, ma due città, un tempo divise da un muro e oggi famose per una coesistenza pacifica, creativa e sinergica?
E' così che nasce il progetto di GO! 2025, che vede unite insieme NOVA GORICA e GORIZIA, una città slovena e una italiana, alleate in una missione comune. Quella di superare "le barriere fisiche e culturali tra le nostre società, a dimostrazione che una governance transfrontaliera impatta positivamente sulla crescita delle periferie europee".
Molte sono le iniziative per rafforzare i legami tra queste due città, la cui storia recente è caratterizzata da conflitti e divisioni. Un tempo parte dell'Impero Austriaco, Gorizia fu teatro di scontri sanguinosissimi durante la Prima Guerra Mondiale, che culminò con il passaggio al Regno d'Italia nel 1919.
Fu in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, con il Trattato di Parigi del 1947, che la città venne divisa in due. Tre quinti della città di Gorizia vennero ceduti all'allora Jugoslavia, i restanti due quinti rimasero sotto il controllo dell'Italia. Il confine venne segnato da un muro che attraversava diverse zone della città, tra cui la celebre Piazza Transpalpina.
A seguito della caduta della Jugoslavia e della creazione della moderna Slovenia, e a seguito del suo ingresso nel Trattato di Schengen nel 2007, le città di Gorizia e di Nova Gorica sono oggi compenetrate l'una nell'altra, senza confini visibili.
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