Viaggiare sulle rotte dei Fenici:
un nuovo turismo culturale
Hai mai pensato di viaggiare seguendo le rotte degli antichi Fenici? Sai cosa si intende oggi per "Rotta dei Fenici"?
Se la risposta è "no", ma l'idea di esplorare il Mediterraneo - antico e moderno - ti affascina, questo articolo fa per te !
I nostri viaggi lungo le rotte dei Fenici:
un altro turismo è possibile
Il nostro nuovo progetto di viaggi culturali nasce dall'incontro con La Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa.
Insieme, abbiamo messo a punto viaggi culturali unici nel loro genere, in luoghi del Mediterraneo geograficamente distanti, ma uniti da un passato comune da riscoprire. Gli itinerari vogliono infatti favorire la lettura del patrimonio materiale e immateriale dei luoghi visitati per sottolineare e rafforzare i legami tra i Paesi del Mediterraneo, in un'ottica di interculturalità.
Per capire meglio di cosa si tratti, in questo articolo intervistiamo Antonio BARONE, Direttore della Rotta dei Fenici; Sara FERRARI, Vice Direttrice; e Iosif HADJIKYRIAKOS, Director of the Phivos Stavrides Foundation – Larnaka Archives-Phivos Stavrides e Senior Associate Scientist, The Cyprus Marine and Maritime Institute.
Intervista con Antonio Barone,
Direttore de "La Rotta dei Fenici"
Innanzitutto, cosa si intende per Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa?
Il Programma degli Itinerari Culturali nasce nel 1987. Si prese coscienza del ruolo che i luoghi di attrazione culturale in Europa potessero svolgere all'interno di un orizzonte culturale più ampio. Da qui nacque l’idea di favorire, attraverso il viaggio, la riscoperta del patrimonio culturale europeo in comune. Oggi sono 48 i percorsi culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa.
Quando nasce il progetto de "La Rotta dei Fenici"?
La Rotta dei Fenici viene riconosciuta tra gli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa nel 2003, e per questa ragione è una delle più longeve.
Di cosa parliamo quando parliamo della "Rotta dei Fenici"?
Per Rotta dei Fenici si intende la connessione delle grandi direttrici nautiche che, dal XII secolo a.C., furono utilizzate dai Fenici quali fondamentali vie di comunicazione commerciali e culturali nel Mediterraneo.
Che particolarità avevano i Fenici rispetto alle altre civiltà?
I Fenici erano marinai e mercanti geniali provenienti dalla regione costiera del Mediterraneo orientale. Seppero tracciare numerose rotte commerciali in tutto il Mediterraneo dando origine a una civiltà fenicia , per certi versi ancora poco nota. La loro influenza si affermò tramite l'espansione a ovest, fondando colonie fenicie, costruendo empori e generando scambi di manufatti, invenzioni ed idee. Questo contribuì alla creazione di una koiné , cioè di una «comunanza» culturale, caratterizzata da una grande circolarità.
E' per questo che è l' Itinerario dell'Interculturalità?
Esattamente. Inoltre, la civiltà fenicio-punica, a differenza di quella romana o greca, non fondò mai i commerci e gli spostamenti nel Mediterraneo sulla prevaricazione o sul conflitto. I Fenici non hanno mai dichiarato guerra a nessuno (almeno non fino alla fondazione di Cartagine intorno all'814 a.C, da quel momento inizia l'impero punico). Anzi, hanno scambiato merci, hanno creato mode, hanno creato cultura e hanno fatto circolare cultura tra le varie sponde del Mediterraneo e oltre le colonne d'Ercole.
La Rotta dei Fenici si interessa solamente della civiltà fenicia?
Il sottotitolo della Rotta dei Fenici è "Antiche Civiltà sul Mediterraneo". Il nostro itinerario si interessa infatti di tutte le antiche civiltà mediterranee. Tutte utilizzarono le rotte commerciali dei Fenici allo stesso scopo. Così fecero per esempio i Greci, i Romani, gli Etruschi, gli Iberi e molti altri. Fu così che queste rotte divennero parte integrante e fondante della cultura mediterranea.
Ad oggi quanti soci fanno parte della Rotta dei Fenici?
Attualmente ci sono 105 soci in 15 Paesi (Albania, Belgio, Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia, Ucraina). Aderire significa entrare a far parte di un network dove si sviluppano strategie condivise per la valorizzazione dei patrimoni archeologici, paesaggistici e identitari.
Intervista con Sara Ferrari,
Vice Direttrice de "La Rotta dei Fenici"
Cosa si intende per "luoghi" della Rotta dei Fenici?
Sono tutte le città, le destinazioni e i territori che, ancora oggi, mostrano tracce (del patrimonio materiale o immateriale) legate al passaggio e alla presenza della civiltà fenicia e punica o di altre civiltà ad essa coeve (Greci, Romani, Etruschi, Iberi, Nuragici e molti altri).
Perchè si parla di turismo rigenerativo per quanto riguarda i viaggi della Rotta dei Fenici?
Le proposte di viaggio della Rotta dei Fenici nascono da un impegno continuo nella promozione e diffusione di un turismo responsabile, sostenibile, di comunità e, soprattutto, rigenerativo.
Cosa si intende per turismo rigenerativo nell'ambito di queste destinazioni e di questi viaggi?
Tutto parte dalla consapevolezza del tessuto sociale delle comunità locali, e dal rispetto dei luoghi e della loro memoria. E' questa consapevolezza che guida le nostre le attività di valorizzazione, anche in chiave turistica. Il nostro impegno mira sempre al diretto coinvolgimento delle comunità locali - attraverso cooperative, associazioni, giovani - per la tutela e la valorizzazione. E' fondamentale incoraggiare uno sviluppo economico e sociale dal basso, generando valore e contribuendo al benessere della comunità locale.
Perchè partecipare ai viaggi di gruppo della Rotta dei Fenici organizzati insieme a Stippelli - Travel to Learn?
Viaggiare lungo la Rotta dei Fenici non significa soltanto scoprire destinazioni di eccellenza, con un ricchissimo patrimonio storico, archeologico e naturalistico. Visitare più luoghi della Rotta dei Fenici consente di scoprire e comprendere i legami millenari tra le varie sponde del Mediterraneo. Inoltre, i viaggi sono pensati appositamente per favorire l'entrata in contatto con le comunità che oggi vivono questo Mediterraneo, ovvero quello che noi chiamiamo il paesaggio vivente.
Si possono ritrovare delle caratteristiche comuni nel "luoghi fenici"?
Sì, si può parlare di "Paesaggio fenicio". Per esempio, laddove, ancora oggi, troviamo saline e tonnare, sicuramente sono luoghi che hanno visto il passaggio dei Fenici. Discorso leggermente diverso per gli stagni: noi diciamo spesso che il fenicottero rosa è l'animale della Rotta dei Fenici perché si ritrova in molte nostre destinazioni. Ma è una nostra invenzione odierna, non riconducibile a elementi storici.
Per poter "leggere" il paesaggio e interpretarlo è necessario essere accompagnati alla scoperta. Non è così?
Certo. La Rotta dei Fenici promuove da molti anni la cosiddetta Pedagogia del Patrimonio. I viaggiatori vengono cioè affiancati da figure specializzate, chiamate “facilitatori territoriali”, che non sono semplici guide ma accompagnatori che fanno esperire il genius loci e le specificità di ciascun luogo. Solo così si può scoprire il vero Mediterraneo.
In ultima battuta, oggi cosa hanno da dire a noi i Fenici?
I Fenici sono un modello di dialogo interculturale straordinario. Ci raccontano dei legami che, ancora oggi, sono presenti in tutto il Mediterraneo. Sono un esempio di integrazione. Erano inclusivi e multiculturali. Inoltre, non dimentichiamo che l'Europa, il nostro continente, deve il proprio nome a una principessa fenicia !
Intervista con Iosif Hadjikyriakos,
rappresentante a Cipro per "La Rotta dei Fenici"
Qual è il tuo ruolo nella Rotta dei Fenici?
Il comune di Larnaca a Cipro ha affidato la propria rappresentanza all'interno della Rotta dei Fenici al CMMI - The Cyprus Marine and Maritime Institute, dove sono Senior Associate Scientist. Inoltre faccio parte sia del Comitato Scientifico sia del Comitato Direttivo della Rotta dei Fenici.
Perché questo Itinerario Culturale è un progetto interessante?
E' un progetto molto interessante principalmente per due ragioni. Innanzitutto perchè promuove una logica e un'etica che danno la possibilità di sviluppare un prodotto culturale e turistico migliore. E in seconda battuta, perchè fare parte della Rotta dei Fenici crea gruppo, genera un lavoro di squadra dove le modalità e le intenzioni sono comuni e condivise.
Cosa c'entra Cipro con i Fenici?
Cipro è la prima isola che uno trova uscendo dalla Fenicia. Nella mia città, Larnaca, si trova oggi il porto fenicio meglio conservato di tutto il Mediterraneo. Inoltre bisogna tenere a mente che quando si parla di "Fenici" non si parla unicamente di persone che provenivano dalla stessa regione geografica, ma di comunità che condividevano la stessa cultura, gli stessi principi, la stessa lingua. Dunque è possibile che gli antichi abitanti di Cipro fossero "fenici".
Qual è il progetto che ti sta più a cuore tra quelli portati avanti?
Insieme al Ministero della Cultura e al Ministero del Turismo portiamo avanti molti progetti, anche in collaborazione con l'attuale Presidente della Rotta dei Fenici, Elena Tanou, che è di Cipro. Senza dubbio il progetto a cui tengo di più è quello che riguarda l' "heritage interpretation" in musei e luoghi della cultura. Cioè lo sviluppo di strumenti validi per leggere e interpretare il patrimonio materiale e immateriale.
Anche i progetti legati all'archeologia subacquea sono fondamentali per lo studio di civiltà che hanno solcato il Mediterraneo in lungo e in largo.
Certo. L'archeologia subacquea è uno strumento, insieme alla Storia, per comprendere il passato. La rotta dei Fenici però non si occupa del passato. Direi che si occupa del presente, la sua missione è aprire porte nell'adesso: leggere il passato per ricomprendere noi stessi oggi, e condividerlo con il pubblico.
Perchè è interessante fare viaggi legati alla Rotta dei Fenici insieme a Stippelli - Travel to Learn?
Fare viaggi in collaborazione con La Rotta dei Fenici è il modo migliore per scoprire Cipro, così come gli altri luoghi fenici del Mediterraneo. Questo perchè vengono fornite le "lenti" migliori per guardare e interpretare il paesaggio storico, culturale e sociale dei luoghi.
Tatiana Bissolati
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